Ascoltare i bisogni e individuare le risorse per affrontare meglio lo stress

“Come stai?”

“Eh, sempre un po’ di corsa.”

“Ho un gran mal di testa, ho dormito malissimo.”

“Sono un po’ stressata in questo periodo”

“Bene, dai. Gastrite a parte.”

Lo stress è una reazione dell’organismo agli stimoli esterni che sovvertono il suo equilibrio. Parliamo di eustress, o stress positivo, quando lo stimolo esterno mette alla prova positivamente l’individuo e la situazione è vissuta come un’occasione di crescita. Lo chiamiamo distress, o stress negativo, se la persona si sente sopraffatta, non riesce ad agire adattivamente e va incontro a un logorio psicofisico.

Non tutte le fonti di stress hanno lo stesso effetto per persone diverse, o per le stesse persone in momenti diversi. Se pensiamo a una pianta, gli eventi che possono minacciarne la salute (gelo, vento, pioggia, grandine, siccità) la danneggiano in modo diverso se si tratta di una pianta giovane o secolare, con una struttura rigida o flessibile, con radici profonde o meno profonde, se è in fase di quiescenza o di germinazione. Lo stesso vale per le persone: lo stress incide sulla salute non solo in base all’intensità e alla gravità dell’evento stressante, alla quantità di eventi stressanti concomitanti e alla possibilità di avere un tempo di recupero adeguato, ma anche in relazione a come sta la persona, alle risorse che ha a disposizione e al significato che attribuisce all’evento stesso. Ad esempio cambiare lavoro può essere vissuto come una sfida motivante o come un evento molto stressante, in base a quanto il cambiamento risponde ai bisogni e alle aspettative di quella persona in quel momento.

Lo stress, quello che fa male, subentra dunque quando la situazione richiede all’individuo risorse superiori rispetto a quelle che ritiene di avere a disposizione. Ma questo di per sè non è sufficiente per causare danni a livello psicologico o fisiologico: se siamo capaci di riconoscere i sintomi dello stress (accelerazione di battico cardiaco e ritmo respiratorio, disturbi di appetito, digestione o sonno, irritabilità e stanchezza, …) come il segnale che c’è qualcosa che non va, allora lo stress può diventare un amico che ci aiuta a riflettere sul nostro stile di vita, sulle nostre relazioni e sui nostri progetti e a innescare un processo di cambiamento positivo.

Cosa può aiutare ad affrontare lo stress? Essendo rilevante quello che la persona anticipa rispetto all’evento stesso e alla propria capacità di farvi fronte, per migliorare la risposta allo stress e prevenire i suoi effetti negativi sulla salute è necessaria una buona consapevolezza rispetto ai propri bisogni, fragilità e risorse.  Fondamentale è “rallentare”, ciascuno con le proprie modalità: prendere un tempo per ascoltarsi, confrontarsi, comprendere quello che ci accade. Ad esempio può essere utile contare fino a 10 (o 100) prima di rispondere male a una persona che ci infastidisce (per capire da dove viene il fastidio), prima di prendere un farmaco che mette a tacere un sintomo (per capire cosa ci sta dicendo il corpo), prima di correre quando qualcuno si aspetta qualcosa da noi (per capire se, e per chi, è davvero importate, urgente e utile correre).

Al di là di ricette facili, è quindi necessario l’esercizio continuo di ascoltarsi e farsi buone domande: come mai mi ritrovo spesso a correre? posso accettare di non poter fare tutto (bene)? (quando) posso dire di no? se avessi più tempo cosa mi piacerebbe fare (e perchè non lo sto facendo)? Queste, e tutte le altre domande che troviamo sensate per noi.

FOTO di Erica Costantini