Miti e False credenze sui percorsi di aiuto

I pensiero condiviso ches e una persona cade sia buona norma aiutarla a rialzarsi, verificarne lo stato di salute ed eventualmente provvedere affinché riceva l’assistenza di cui necessita. Questo implica individuare, pulire e disinfettare le ferite presenti, applicare garze e cerotti di protezione, mettere punti di sutura in caso di lacerazioni profonde: le cure prestate saranno in relazione alla gravità dei danni riportati.È curioso constatare quanto ancora oggi, malgrado i tanti cambiamenti avvenuti nel campo della salute mentale, non si riscontri un analogo pensiero condiviso nel caso al cadute e ferite che appartengano alla sfera psicologica dell’individuo: p e r m a n e un senso di timore e talvolta di vergogna nel riconoscere un problema psicologico e nel chiedere aiuto. Per molte persone l’ipotesi di rivolgersi a uno/a psicologo/a richiama scenari connota- ti da uno stigma sociale molto forte, e questo le porta spesso a sottovalutare la propria sofferenza e i primi sintomi, e a chiedere una consulenza solo quando il malessere è divenuto taled a n o n poter piu essere sopportato… etc..